Argomento del corso è l’incrocio tra letteratura e scienza nella prima metà del Seicento italiano. In tale epoca l’esperienza innovativa di Galileo Galilei, al contempo scienziato rivoluzionario e prosatore tra i classici del canone italiano, offre un’efficace prospettiva per verificare come le due culture, umanistica e scientifica, nel confronto e nello scontro giunsero a decisivi schiarimenti. Oggetto delle lezioni saranno i testi eccellenti del grande scrittore e dei suoi contemporanei, la cui valutazione stilistica e storica fornirà un quadro esemplare di quella transizione dei generi che investe la letteratura italiana dal Rinascimento verso il Barocco e la modernità. In particolare si leggeranno passi dal Sidereus Nuncius, dalle lettere copernicane, dal Saggiatore, dal Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, nonché dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e dall’Adone di Giovan Battista Marino. All’approfondimento storico si abbinerà la considerazione critica sulla fortuna di tale stagione nei secoli della nostra tradizione, dalla sorpresa dei contemporanei all’ambigua valutazione risorgimentale, fino all’entusiasmo dei lettori novecenteschi, con Italo Calvino grande autore ‘cosmicomico’.