La lettura, l'analisi e il commento dell'opera, scritta e rappresentata per la prima volta nel 1518, e autorevolmente definita da Voltaire "la più bella commedia italiana di tutti i tempi", permetteranno di comprendere l'amara e disillusa visione della realtà propria di Niccolò Machiavelli. In un mondo corrotto e immorale, dominato dalla finzione, dall'inganno e dalla frode, oltre che dall'ignoranza e dall'ingenuità, l'astuzia e l'egoismo, a cui ciascuno non esita a ricorrere per perseguire il tornaconto personale, vengono elevati a unico criterio di comportamento. Se con il Principe Machiavelli si propone di rivoluzionare il pensiero politico moderno, la Mandragola nasce dalla medesima intelligenza, lucida e beffarda, della natura umana e della storia del mondo, che conduce da un lato alla dissacrazione di ogni valore, e dall'altro all'esaltazione del talento e della forza con cui ogni individuo può piegare il destino, qualunque esso sia, a proprio vantaggio.
- Enseignant·e: Uberto Motta