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Il corso si propone di fornire un inquadramento panoramico delle principali linee di sviluppo della letteratura italiana contemporanea, dalla nascita del Regno d’Italia nel 1861 al secondo Novecento. L’impostazione critica privilegerà l’approccio diacronico, e dunque l’analisi e l’approfondimento di autori e testi in chiave storiografica; tuttavia non si mancherà di fare ricorso agli strumenti ermeneutici di derivazione formalistica, al fine di sensibilizzare gli studenti a considerazioni di tipo linguistico e stilistico. Là dove opportuno ci si rifarà inoltre agli strumenti propri della critica tematica, per valorizzare la portata propriamente rappresentativa e conoscitiva dell’opera letteraria.

Autori e opere saranno distribuiti in tre macro-periodi, corrispondenti agli snodi fondamentali della vicenda politico-culturale, nonché letteraria, italiana ed europea: il secondo Ottocento (1861-1914), la stagione dei conflitti mondiali (1914-1945) e il secondo Dopoguerra (1946-1989 circa). Si avrà così modo di considerare, progressivamente, le esperienze di verismo e simbolismo, i fermenti avanguardistici e la produzione letteraria confrontata ai drammi bellici e alla dittatura Fascista, fino ad approdare alla stagione del neorealismo e delle nuove avanguardie.

Per ogni periodo, si sceglieranno come riferimento principale due autori, rappresentativi dei vertici della prosa e della poesia dell’epoca: Giovanni Verga e Giovanni PascoliEugenio Montale e Italo SvevoPrimo Levi e Giorgio Caproni. L’approfondimento delle opere di tali capofila offrirà in ogni caso l’occasione di ulteriori letture e confronti (dagli Scapigliati a Pirandello, da D’Annunzio a Saba, da Bassani a Calvino, da Sereni a Orelli).


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